Prima dell’avventura elettorale avevo prenotato un soggiorno a Londra per il ponte della festa del lavoro. L’occasione era propizia per dimenticare i risultati del ballottaggio romano.
Il caso ha voluto che il Primo Maggio anche a Londra si svolgessero le elezioni per il sindaco...
Il clima era totalmente diverso da quello lasciato a Roma. Le strade non erano tappezzate di manifesti, gli unici che parlavano di elezioni erano nella metro, ma invitavano semplicemente ad andare a votare. Sui giornali la notizia era relegata alle pagine centrali e sui quotidiani popolari c’erano dei divertenti test per stabilire quale sindaco si sarebbe dovuto votare in base alle risposte date. In televisione, dibattiti molto distesi intrattenevano i telespettatori.
Anche le modalità del voto erano diverse.
Per scegliere il sindaco di Londra bisognava in precedenza iscriversi alle liste elettorali. In una semplice scheda formato A4 accanto ai nomi dei candidati due colonne consentivano di operare la prima scelta e la seconda scelta del sindaco, utilizzabile quest’ultima in caso di parità di voti.
L’unica cosa in comune con Roma è stato il risultato. Il conservatore Boris Johnson ha prevalso sul laburista Ken Livingstone sindaco uscente.
Per il resto solito tempo londinese con rapidi cambiamenti di clima. Una metropoli di oltre 7 milioni di abitanti, congestionata dal traffico, ma che grazie all’efficienza della rete della metropolitana e dei trasporti pubblici riesce a non bloccarsi.
Un esempio da seguire anche a Roma.
domenica 4 maggio 2008
Primo Maggio a Londra
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