martedì 30 ottobre 2012

Commissione europea in Valle Galeria

Lunedì 29 ottobre la Commissione europea per le petizioni, guidata dall'olandese Judith Merkies e dalla danese Margreth Aucken, ha visitato i territori della Valle Galeria. In particolare sono state ispezionate la discarica di Malagrotta in XVI Municipio e la cava di Monti dell'Ortaccio in XV Municipio.
Al termine della visita la commissione ha incontrato i cittadini e i comitati della Valle Galeria presso l'aula consiliare del XV Municipio.
Durante la seduta straordinaria sono stati ascoltati i i cittadini sottoscrittori delle varie petizioni che in questi anni sono state spedite alle Commissione europea ed il Presidente del Municipio Roma XVI in rappresentanza delle istituzioni locali.
Dalla commissione europea è arrivato un secco no all'apertura di una nuova discarica e un fermo invito a chiudere al più presto quella di Malagrotta.
Con il parere contrario di tutti gli enti locali, espresso in conferenza dei servizi, soltanto il commissario straordinario Sottile è ancora convinto che la soluzione all'emergenza rifiuti a Roma sia aprire la nuova discarica a Monti dell'Ortaccio, appoggiato in questo dal ministro dell'ambiente Clini che ha polemicamente accusato gli amministratori locali, ed i cittadini che li hanno eletti, di non aver mai voluto veramente risolvere il problema facendo affidamento alla capienza di Malagrotta che ancora una volta sarà prorogata a fine anno.
Ma la commissione europea ha anche avvertito che la procedura di infrazione aperta nei confronti dell'Italia per il conferimento in discarica di rifiuti non trattati, sospesa per esaminare il piano rifiuti della Regione Lazio, rischia di essere riaperta alla conclusione del lavoro della commissione previsto per la fine di dicembre.
Dopo il danno si passerà quindi alla beffa di dover pagare salate multe per l'incapacità a gestire un moderno ciclo dei rifiuti che, nelle città dove funziona, produce al contrario ricchezza.
Per non parlare poi dell'aspetto sanitario, con il tasso di mortalità legato ai tumori che colpisce gli abitanti del quartiere di Massimina, in prossimità della discarica di Malagrotta, molto più alto che nel resto della città.   
Insomma il tempo passa, ma i problemi restano, con il rammarico di aver gettato al vento questi ultimi quattro anni, quando Comune di Roma e Regione Lazio potevano decidere, ma per biechi calcoli elettorali hanno preferito non farlo.

martedì 16 ottobre 2012

Mercato domenicale di Porta Portese

Ieri sera, il Consiglio del Municipio Roma XVI ha approvato all'unanimità una mozione in cui chiede al sindaco di Roma di ritirare le delibere di giunta n.232 e n.233 relative alla definizione dell'organico e al dimensionamento del mercato domenicale.
Si tratta di 2 delibere che fanno parte di un pacchetto approvato il 1° agosto tendenti ad ottenere i finanziamenti regionali frutto di un bando europeo per la riqualificazione dell'area in cui sorge il mercato domenicale.
Ma per farlo queste due delibere contrastano con le linee guida contenute nella deliberazione del Consiglio comunale n. 124 del 2000 che individuava le aree per lo svolgimento del mercato nel tratto di via Portuense compreso tra piazzale Portuense e largo F.Anzani e viale delle Mura Portuensi; salvaguardava la presenza di alcune tipologie merceologiche oggetto di particolare richiamo per la cittadinanza come la vendita di oggetto di antiquariato e di prodotti artigianali; chiedeva di trovare, in un altro quadrante cittadino, nuove aree idonee allo svolgimento di mercati domenicali per collocarvi gli operatori non inseribili nell'organico di Porta Portese.
Infatti esse prevedono un ampliamento dei limiti territoriali previsti nella deliberazione 124/2000, fotografando di fatto la situazione attuale con i banchi anche su via Ippolito Nievo, via Bargoni, via Parboni e su via Portuense fino a via Pascarella e via Ettore Rolli fino a via degli Stradivari; determinano un ampliamento dell'organico del mercato domenicale da 600 a 719 operatori autorizzati; individuano via delle Mura Portuensi e il primo tratto di via Portuense da piazzale Portuense come sede di una manifestazione domenicale di una associazione di operatori (600) che invece di essere residuale  rispetto all'area utilizzata come sede del mercato domenicale c.d. storico, ne occupa parte del sedime storico.
Il risultato sarebbe un mercato sull'area attuale, fonte dei noti problemi di sicurezza per i cittadini residenti e la presenza stabilizzata di 1319 operatori anche nelle aree abitate.
Nella mozione approvata dal Municipio si chiede infine di svincolare i fondi del finanziamento regionale, delibera n. 234, utilizzabili per riqualificare i marciapiedi delle strade sede del mercato, per ristrutturare la zona dell'arsenale pontificio e del palazzo dell'ex GIL in via Induno, dalla riorganizzazione del mercato domenicale, in maniera tale che questi importanti lavori possano essere eseguiti nell'interesse degli abitanti della zona.

mercoledì 3 ottobre 2012

Ambulatorio per la terapia del dolore

Nel nostro paese soffre di dolori cronici 1 cittadino su 4, per lo più donne con un'età media di 50 anni. Il dolore è molto invalidante, fa perdere giornate di lavoro con un costo elevato per la collettività, e provoca gravi disagi nella vita quotidiana delle persone.

La ASL Roma D ha attivato un nuovo servizio sanitario diretto a tutte le persone che soffrono di dolori cronici, non di origine oncologica, quali ad esempio l'artrite, le sciatalgie, le cefalee a grappolo, il fuoco di S. Antonio, le nevralgie del trigemino etc.

L'ambulatorio per la terapia del dolore, gestito da un medico specialista anestesista, si trova in via Ramazzini, 31 ed è aperto il lunedì 14 - 19, mercoledì 9 - 13 e giovedì 14 - 18. Si accede con prescrizione del medico di famiglia di "visita per terapia del dolore" e si prenota l'appuntamento tramite il numero verde 803333 o presso il CUP di via Ramazzini, pagando il normale ticket, se non si è esentati.

L'ambulatorio garantisce terapie farmacologiche specifiche, mesoterapia, infiltrazioni, agopuntura (quest'ultima a pagamento). Se è necessario la visita può essere effettuata anche a domicilio, su richiesta del medico di base.

Qualora il dolore fosse particolarmente resistente alle cure, dall'ambulatorio si può essere inviati ad un centro ospedaliero di secondo livello, attivo presso il Forlanini, che effettua terapie più complesse anche di tipo chirurgico.

La rete di ambulatori territoriali ed ospedalieri per il dolore è stata attivata in ogni Municipio in seguito alla legge 32 del 2010 che afferma che i cittadini hanno il diritto di non soffrire e di ricevere le cure migliori per eliminare il dolore.