giovedì 29 aprile 2010

Nuovi marciapiedi in Via Battistini

Lunedì 26 aprile sono iniziati i lavori di rifacimento del primo tratto dei marciapiedi di Via R. Battistini, da Via V. Agnelli a Via G. Tarra.
I nuovi marciapiedi, su entrambi i lati, saranno realizzati in asfalto e saranno dotati di protezioni parapedonali. Durante l'esecuzione dei lavori saranno verificate e spurgate le caditoie. La durata dell'intervento è prevista in 30 giorni lavorativi e non è prevista nessuna variazione della viabilità.
Posted by Picasa

mercoledì 28 aprile 2010

Iva sulla tariffa rifiuti

La tariffa di igiene ambientale (TIA) è stata istituita dall’articolo 49 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, che ha contestualmente disposto la soppressione della previgente tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU). A Roma la TARSU (Tassa sull’asporto rifiuti solidi urbani) è stata sostituita nel 2003 con la Ta.Ri.(Tariffa Rifiuti). Quella che appariva a tutti gli effetti come una tassa, veniva proposta in realtà come una tariffa e per questo motivo assoggettata ad IVA.
Una sentenza della Corte Costituzionale (238/2009) pareva aver messo una prima parola definitiva sulla questione, smascherando la TIA del proprio status di tariffa e definendola appunto un tributo. Secondo quanto disposto dalla Suprema Corte, infatti, la raccolta dei rifiuti solidi urbani, sia nella versione TIA sia nella versione TARSU, è un tributo. L’imposizione dell’Iva (aliquota ridotta del 10%) è illegittima perché non è ammissibile l’imposizione di una tassa su di una tassa.
Una seconda risposta in tal senso è arrivata anche dall'Agenzia delle Entrate, la quale preso atto della sentenza della Corte Costituzionale ha ribadito che il servizio rifiuti risulta essere escluso dall'ambito di applicazione dell'IVA.
Tutto perciò farebbe pensare ad una buona notizia per i cittadini che smetterebbero di pagare l'iva del 10% e magari potrebbero avere indietro anche quanto ingiustamente pagato. Ma queste cose avvengono nei paesi “normali” mentre qui in Italia, due emendamenti al disegno di legge A.C. 3350, di conversione del decreto-legge 40/2010, presentati, uno a firma dei parlamentari della maggioranza con il sostegno del Ministero dell'Economia e l'altro a firma del deputato PDL Maurizio Leo, (nei ritagli di tempo assessore al bilancio del Comune di Roma) vorrebbero, di fatto, restituire alla TIA il ruolo di tariffa.
Il primo emendamento soprattutto prevede di sancire che “la TIA è una prestazione di servizio soggetta ad IVA” e, di conseguenza, questa può continuare ad essere pagata sulle bollette. Nel secondo emendamento «si interpreta nel senso che la tariffa di igiene ambientale e la tariffa integrata ambientale, dovute ai comuni dai soggetti obbligati al pagamento, non costituiscono agli effetti dell'imposta sul valore aggiunto corrispettivi di prestazioni di servizi, ancorché le predette tariffe siano riscosse mediante i soggetti gestori dell'attività di smaltimento dei rifiuti». «I documenti emessi dai gestori», prosegue l'emendamento, «anteriormente alla data di entrata in vigore della presente legge, direttamente nei confronti dei soggetti obbligati al pagamento delle tariffe, assolvono alla duplice funzione di fattura per il servizio di smaltimento di rifiuti reso dal gestore al comune, e di atto impositivo emesso dal comune nei confronti dei soggetti obbligati al pagamento delle tariffe». Ragion per cui, conclude l'emendamento interpretativo, l'Iva «esposta nei predetti documenti costituisce, nei rapporti tra comune e soggetti obbligati, una quota delle tariffe stesse».
Traducendo, i contribuenti che hanno pagato l'Iva sulla Tariffa di igiene ambientale dovranno rassegnarsi: non potranno chiedere indietro quanto pagato in più.
In sostanza si vuole sancire per legge quello che la Corte Costituzionale ha negato.
Si continua ad usare la decretazione per confutare e rendere inapplicabili pronunce giurisprudenziali.
La situazione di estrema gravità delle casse comunali romane non può consentire all’assessore Leo di approfittare della sua doppia veste, per eludere in maniera così palese le pronunce giurisprudenziali favorevoli ai cittadini, e per introdurre nella legislazione statale una misura del tutto sfavorevole per le tasche dei contribuenti.
Farebbe meglio a portare in Aula Giulio Cesare il DPEF e il bilancio di previsione del Comune di Roma 2010/2012, per sbloccare la situazione tragica dei Municipi e dei Dipartimenti costretti, a metà anno, ad andare avanti lavorando sui dodicesimi di bilancio.
Ma a completare la situazione già così assurda, la Giunta del Comune di Roma ha approvato, su proposta del solito assessore al Bilancio, Maurizio Leo, un pacchetto di tre delibere tra cui quella che determinerà il costo del servizio e la misura della tariffa rifiuti per il 2010. Ebbene la riduzione del 10% sulla bolletta dell'Ama derivante dall'inapplicabilità dell'IVA, viene truffaldinamente recuperata grazie ad un aumento del 9,80% per le utenze domestiche e del 12,50% per le utenze non domestiche, il tutto giustificato da un miglioramento del servizio.
La versione dell'AMA secondo la quale la riallocazione dell'Iva e l'aumento dei servizi di Ama comporteranno una sostanziale stabilità della misura complessiva della Ta.Ri. a carico delle famiglie sa tanto di difesa d'ufficio.

mercoledì 21 aprile 2010

Martedì 4 Maggio 2010 Assemblea per l'acqua pubblica al liceo Morgagni

Con la conversione in legge del decreto Ronchi, il governo Berlusconi ha recentemente privatizzato i servizi pubblici locali tra cui anche il servizio idrico.
Causa il cambiamento climatico, l'eccessivo consumo e l'elevato inquinamento, la quantità di acqua potabile disponibile sul pianeta si è ridotta al 3%. E' per questo motivo che molti paesi si stanno riappropriando attraverso le istituzioni democratiche, delle loro gestioni idriche, sottraendole alle logiche di mercato che puntano solo allo sfruttamento commerciale. Ad esempio, da gennaio di quest'anno la municipalità di Parigi sta gestendo il servizio idrico attraverso una azienda pubblica, dopo averlo sottratto alle due principali multinazionali del settore, Suez e Veolia.
Il 25 aprile 2010 partirà in Italia la campagna referendaria a livello nazionale, promossa dal Forum dei Movimenti per l’Acqua www.acquabenecomune.org tesa ad abrogare questa legge e a sottrarre al mercato la gestione del servizio idrico.
Nel nostro Municipio, il Comitato Acqua Pubblica Roma 16, col patrocinio del Municipio Roma XVI, promuove un’Assemblea pubblica per iniziare la raccolta firme e per parlarne insieme.
Martedì 4 Maggio 2010 presso il Liceo Scientifico statale Morgagni Via Fonteiana 125 dalle 17.00 alle 19.30 interverranno: Padre Alex Zanotelli Padre comboniano, Marco Bersani del Comitato Referendario Nazionale Acqua Pubblica, Alberto De Monaco del Comitato Cittadino Difesa Acqua Pubblica di Aprilia, Fulvio Vescia Lavoratore Acea RSU. Il dibattito sarà preceduto da un monologo teatrale scritto e interpretato da Stefano Lucarelli.
Sarà inoltre possibile raccogliere le firme tutte le domeniche di maggio, a Villa Pamphili presso il centro anziani entrata di Via Vitellia, dalle 9,30 alle 13,30.
Posted by Picasa

mercoledì 14 aprile 2010

Ticket sui servizi di riabilitazione

Lunedì 12 aprile il Consiglio del Municipio Roma XVI ha approvato all'unanimità una mozione, proposta dalla consigliera Daniela Cirulli del Partito Democratico, importante per i cittadini disabili e per le loro famiglie.

Come certo sapete il Governo ha nominato un Commissario per la sanità della nostra Regione, Elio Guzzanti, con il compito di ripianare il debito che si è accumulato negli anni e che ha avuto una crescita esponenziale sotto la Giunta Storace.

Alla fine di dicembre 2009 il Commissario ha emanato due decreti che sono entrati in vigore dal 1 aprile 2010: il primo tassa i disabili ricoverati a tempo pieno o in orario diurno presso i Centri di Riabilitazione accreditati, il secondo taglia dell'8% il finanziamento dei Centri di Riabilitazione mettendo a rischio la qualità del servizio e il posto di lavoro di molti operatori del settore. Tenete presente che in XVI Municipio abbiamo ben 6 di questi Centri, che accolgono circa 550 disabili ricoverati o che frequentano il Centro Diurno.

Il balzello che i disabili, anche minori di età, sono tenuti a pagare è relativo al 30% della retta e riguarda gli aspetti assistenziali e sociali, mentre la parte sanitaria rimane a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Tanto per avere un'idea del problema che si abbatterà su tante famiglie, già gravate dal carico assistenziale ed emotivo della cura di un congiunto disabile, sappiate che i ricoverati a tempo pieno dovranno pagare circa 1.000 euro al mese e chi frequenta invece un centro diurno di riabilitazione sarà tenuto a pagare una quota di partecipazione alla spesa che varierà dai 300 ai 500 euro al mese, a seconda dell'impegno riabilitativo richiesto.
Come dire più il disabile è grave, più sarà tassato!

Quando il disabile, o i familiari tenuti ad assisterlo, non sono in grado di far fronte alla spesa subentrerà il Comune di residenza.
Avete capito bene, proprio quei Comuni depauperati dai mancati introiti dell'ICI e costretti a tagliare servizi e prestazioni.
L'Assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma, Sveva Belviso, ha già scritto al Commissari Guzzanti il 23 marzo dicendo che il Comune di Roma non ha le risorse per assumersi un aggravio di spesa non preventivata e difficilmente quantificabile.

D'altra parte a tutt'oggi il Comune di Roma non ha ancora deliberato il bilancio preventivo 2010: i Municipi sono ormai al quarto mese di esercizio provvisorio costretti a spendere, o meglio a non spendere neanche l'indispensabile, ragionando in dodicesimi.
La situazione è molto grave e ogni giorno siamo costretti ad affrontare una nuova emergenza con sempre meno risorse per risolverla.