Martedì mattina mentre mi recavo in Municipio per il previsto Consiglio, sono stato avvisato telefonicamente che presso il forte Bellosguardo in Via di Villa Troili c'erano delle ruspe al lavoro. Insieme agli altri consiglieri e al Presidente Bellini mi sono recato sul posto dove effettivamente una decina di operai stava lavorando alla bonifica del sito.
Avvertiti gli uffici del Municipio, è stato immediatamente convocato un Consiglio in loco, dove all'unanimità è stato approvato un ordine del giorno in cui abbiamo espresso la nostra contrarietà ad un nuovo insediamento di nomadi nello stesso posto dove erano stati ospitati dal 2001 fino al 2007 e da dove erano stati allontanati con la promessa fatta ai cittadini di quel quartiere di restaurare i locali del forte per ospitare servizi socio-culturali.
A lavori sospesi, siamo stati convocati dal Sindaco Alemanno per un incontro il giorno successivo in Campidoglio.
In quella sede, dopo l'esposizione delle ragioni del nostro territorio da parte del Presidente del nostro Municipio, il primo cittadino ci ha informato che, nell'ambito della gestione dell'emergenza nomadi, il Prefetto aveva scelto di collocare presso il forte Bellosguardo una struttura di accoglienza provvisoria ignorando la storia e i patti stipulati con la passata amministrazione. Pertanto si impegnava personalmente a far rientrare la decisione presa, sottolineando però che l'ultima parola spettava al Prefetto.
Allo stesso tempo però, invitando tutti a dare un contributo per la soluzione dell'emergenza, chiedeva l'indicazione di un sito alternativo per l'istallazione di un campo provvisorio.
Un invito che chiudeva la riunione lasciandoci sbigottiti.
Infatti dopo quasi tre anni di governo della città di Roma, sopraffatto da un'emergenza che mostra il totale fallimento della politica degli allontanamenti che, a fronte di un grande spreco di risorse, ha ottenuto l'unico effetto di avere titoloni sui giornali, senza risolvere il problema dei nomadi a Roma, ora il Sindaco viene a chiedere ai Municipi di indicare i luoghi dove ospitare i nuovi campi.
Siamo all'ammissione plateale dell'insuccesso del fantomatico piano nomadi. Chi è chiamato a governare si prenda le proprie responsabilità senza scaricarle sugli altri. Certo che se invece di perdere tempo con la Formula 1 avesse dedicato più tempo ed energie alla soluzione del problema dei nomadi, forse non sarebbe costretto a chiedere ad altri di fare scelte che invece gli competono.
Alla luce di questo incontro anche la decisione di mandare le ruspe in un sito che chiaramente non avrebbe potuto ospitare un nuovo insediamento senza provocare rivolte popolari sembra parte di una squallida tattica in cui il Prefetto è il cattivo di turno mentre il Sindaco fa la parte del buono e comprensivo che cerca di risolvere i problemi.
E' ora che chi ha responsabilità di governo se le assuma, senza nascondersi dietro l'emergenza di turno, perchè se si arriva ad una emergenza significa che non si è saputo ben governare.
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