Stamattina ho partecipato ai lavori del convegno "Nuove povertà ed esclusione sociale: la rilevazione dei bisogni emergenti e la risposta della Croce Rossa alle nuove vulnerabilità di Roma" presso la sede della Croce Rossa Italiana in via Ramazzini 31.
Dopo gli interessanti interventi sulle nuove vulnerabilità, sulla Sala Operativa Sociale e il progetto La Casa dei Papà del Dipartimento dei Servizi Sociali del comune di Roma Capitale, sul progetto Angeli Custodi della sezione CRI di Latina, sono rimasto molto colpito dall'intervento di Anna Valdisseri, la coordinatrice dei centri anziani del nostro Municipio.
In pochi minuti ha tracciato la storia dei csa a Roma istituiti per la prima volta nel 1980 dal sindaco Petroselli.
Oggi se ne contano 383 tra Roma e provincia. Nel nostro Municipio sono 6; due nel quartiere di Massimina, uno nel quartiere di Pisana, uno nel quartiere di Bravetta, uno in via di Donna Olimpia e uno all'interno di Villa Pamphilj.
Sono aperti a tutti i cittadini al di sopra dei 55 anni o oltre i 40 con più del 60% di invalidità. Per iscriversi servono tre foto e l'esclusività dell'iscrizione ad un solo centro.
Le attività che vi si svolgono sono molteplici: dai corsi di pittura agli scacchi, dalla danza ai corsi di informatica, dai viaggi agli spettacoli teatrali, ma sono soprattutto dei centri in cui gli anziani si incontrano, si conoscono, si rendono utili, sviluppano la loro autonomia e si sostengono vicendevolmente.
Un progetto importante, finanziato dal Comune con la supervisione del Municipio, che merita la più ampia partecipazione da parte di tutti quei cittadini che, ancora attivi, preferiscono stare in compagnia piuttosto che passare le giornate chiusi in casa davanti al televisore.
Nessun commento:
Posta un commento