giovedì 21 maggio 2009

Forte Bravetta

Il 25 aprile, Festa della Liberazione, il Sindaco Alemanno, visitando il Forte Bravetta, ha ufficialmente comunicato l'acquisizione dell’area al patrimonio del Comune di Roma.
Dal giorno 29 aprile, data ufficiale del passaggio, intorno ai destini del Forte si sono succedute numerose voci.
L’impegno del Sindaco a creare un museo della memoria (nel Forte dal 1932 al 1944 sono stati fucilati più di 100 oppositori al regime fascista) e ad aprire subito il circostante parco (10,6 ettari) a tutti i cittadini, non ha avuto un immediato seguito.
Anzi, il via vai di automezzi AMA ha fatto pensare dapprima all’utilizzo dell’area del Forte Bravetta come deposito dei mezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti e alla pulizia delle strade, poi al suo impiego come isola ecologica, vale a dire un deposito di rifiuti ingombranti e non conferibili nei normali cassonetti stradali.
A questo punto è scattata la protesta dei tanti cittadini di Bravetta, che da anni chiedono l’apertura al pubblico del Forte, e che hanno interpretato come una vera e propria provocazione il mancato accoglimento delle loro richieste. Al culmine delle loro rimostranze è arrivata l’interrogazione del consigliere comunale Athos De Luca al Sindaco di Roma per conoscere il futuro dell’ex caserma.
Da parte del Comune, dapprima si è giustificata la presenza dei mezzi e del personale AMA con la necessità di presidiare la zona per evitare insediamenti abusivi e per monitorare l’area. Si è poi cercato di rassicurare i cittadini garantendo sia la creazione del museo che l’apertura del parco al quartiere destinandone però una parte alla Protezione Civile.
Il Consiglio del Municipio Roma XVI, a sua volta, con un odg approvato nella seduta del 20 maggio ha rappresentato al Comune la necessità di intervenire nell’area del Forte al fine di avviarne il recupero e la ristrutturazione necessaria alla pubblica fruibilità a cominciare dalle operazioni di bonifica tenendo conto del fatto che il Forte era adibito a deposito militare. Senza tralasciare che l’area del Forte è inserita nella riserva naturale della Valle dei Casali.
Si è chiesto inoltre di coinvolgere i cittadini del territorio per la realizzazione di un progetto che oltre ad aprire l’area alla cittadinanza, consenta la creazione del museo della memoria antifascista e preveda inoltre l’istituzione di funzionalità culturali polivalenti.
Resta quindi viva l’attenzione su questo importante monumento del nostro territorio con l’auspicio che le decisioni che saranno adottate dal Campidoglio vengano preventivamente concordate con i rappresentanti del nostro Municipio senza inutili forzature, come i due recenti sopralluoghi effettuati da rappresentanti del Comune di Roma senza avvisare mai i nostri rappresentanti territoriali.

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