lunedì 19 gennaio 2009

Palestina

Oggi in consiglio abbiamo discusso un ordine del giorno sulla Palestina. Di fronte ai gravissimi fatti di questi ultimi giorni, anche una istituzione locale come il Municipio ha ritenuto di affrontare il problema di questa ennesimo conflitto.
A mio parere, e per fortuna non solo mio, l’unica strada percorribile per arrivare ad una coesistenza tra arabi ed ebrei in Palestina è quella, pur tortuosa e piena di insidie, del dialogo.
Un dialogo che, anche in momenti drammatici come quello attuale, non deve mai essere abbandonato, nella speranza che più forte del rumore delle armi si alzi la voce di chi, stanco di tanti anni di sofferenza e angoscia, vuole soltanto avere la possibilità di vivere una vita “normale”.
Il numero delle vittime a Gaza è altissimo; le condizioni della popolazione palestinese sono drammatiche; il livello di insicurezza avvertito dalla popolazione israeliana così alto da rendere concepibile qualsiasi azione.
Non siamo di fronte ad un altro, ennesimo episodio di una guerra cui siamo ormai quasi assuefatti: oggi il cuore del conflitto torna ad essere, dopo decenni, il riconoscimento reciproco, il diritto all'esistenza, la possibilità di convivere, disinnescando una volta per tutte l’angoscia dell’aggressione, neutralizzandola per sempre.
Di fronte a questo, al dolore delle vittime, è doveroso per noi, che siamo fisicamente lontani, ma vicini col cuore, mantenere uno sguardo razionale, non scivolare nella logica delle tifoserie partigiane, delle rivendicazioni sterili e della ricerca di responsabilità storiche che possono portarci indietro fino alla Bibbia senza farci andare avanti neanche di un passo sulla strada di un futuro di pace condiviso, sostenibile per chi vive lì.

Nessun commento: