lunedì 11 aprile 2016

Il 17 aprile 2016 al referendum sulle trivelle voterò Si

Il 17 aprile si voterà per il "referendum anti-trivelle" promosso da nove regioni italiane. Verrà chiesto ai
cittadini italiani se bloccare o meno il rinnovo automatico "per tutta la durata di vita utile del giacimento" delle concessioni petrolifere entro le 12 miglia dalla costa.
Nel cercare di mettere ordine alla normativa che regola l'estrazione di idrocarburi entro le 12 miglia personalmente non ci vedo nulla di umorale.
Concessioni petrolifere fino all'esaurimento dei giacimenti si facevano nei primi del 900 in America dove il proprietario delle risorse naturali era un privato. Dove la proprietà è dello Stato è un interesse pubblico rinegoziare le concessioni alla loro scadenza per ottenere condizioni adeguate alle circostanze del momento. Altrimenti si fa solo un regalo alle compagnie petrolifere e si corre anche il rischio di incorrere in una procedura d'infrazione da parte dell'UE per violazione delle regole sulla libera concorrenza. Tipo quello che è successo per la discarica di Malagrotta per capirci. Il privato incassa ed il pubblico è cornuto e mazziato.
Ritengo però che con questo referendum si sia persa l'opportunità per aprire un ampio dibattito sulla politica energetica in Italia coinvolgendo le migliori risorse del Paese. Si è scelto invece di parlarne il meno possibile, in modo tale da farlo fallire per mancato raggiungimento del quorum.
Una scelta rischiosa, a mio giudizio, perché l'invito all'astensione veicola un pericoloso messaggio alle nuove generazioni. Si dà un valore al disimpegno, si incoraggia l'opportunismo che consente di sommare ai propri voti quelli di chi ha smesso di decidere da tempo e per svariate ragioni. È la furbizia elevata a valore costituzionalmente garantito.
Una volta a scuola si studiava educazione civica. Ti insegnavano che il diritto di voto è un diritto, ma anche un dovere civico.
Lo dice l' articolo 48 della Costituzione. "Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico."
Lo ribadisce il presidente della Corte costituzionale, Paolo Grossi che dice: "Al referendum sulle trivelle di domenica prossima si deve votare: ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto. Ma credo si debba partecipare al voto: significa essere pienamente cittadini. Fa parte della carta d’ identità del buon cittadino".
Il 17 aprile mostratevi cittadini consapevoli. Comunque la pensiate andate al seggio ad esprimere la vostra opinione. Nel rispetto dei tanti che per quel diritto al voto hanno dato la loro vita. Ricordiamocelo sempre.

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