giovedì 8 ottobre 2015

Trasformazione del Residence Roma in via di Bravetta 415

Il 6 ottobre 2015 il consiglio del Municipio Roma XII ha approvato la delibera sul programma degli
interventi per la trasformazione del Residence Roma in via di Bravetta 415.
Si tratta di uno degli atti più importanti di questa consiliatura perché porta a compimento un processo di ritorno alla legalità iniziato oltre 10 anni fa quando l'esperienza del Residence Roma era nota in tutta la città.
Il Residence Bravetta sorge tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta, e dal 1982 viene destinato come struttura di accoglienza temporanea per cittadini disagiati in attesa di una casa popolare.
Sotto la seconda consiliatura Rutelli finalmente gli inquilini di Via di Bravetta si vedono, gradualmente, assegnare una casa, tuttavia il Residence non si svuota poiché la proprietà riaffitta gli appartamenti che si rendono liberi agli immigrati provocando, nel giro di pochi anni, il sovraffollamento del luogo con gravi problemi di coabitazione tra gli affittuari e chi usufruiva dell'assistenza alloggiativa.
Nella seconda metà degli anni 2000, dopo l'approvazione da parte del Comune del cambio di destinazione d'uso da non residenziale a residenziale, le cinque palazzine tra i 5 e i 7 piani vengono sgomberate e ridotte a uno scheletro di cemento armato.
Nel 2007 viene sottoscritto un accordo di programma, in variante al P.R.G., concernente la ristrutturazione del Residence "Roma" di via di Bravetta, 415 e la sua destinazione ad uso abitativo, la bonifica delle aree ad esso contermini e la dotazione di servizi pubblici.
Il Municipio, a partire dal 2006, ha votato numerosi atti chiedendo modifiche a tale accordo relative in particolare alla collocazione dell'asilo nido, alla riqualificazione dell'area della valle dei Casali, alla ridestinazione a scuola secondaria primo grado di parte dell'edificio monumentale del Buon Pastore.
Il 24 aprile 2013 è stata sottoscritta, tra Roma Capitale e la proprietà Società Im.Bra. s.r.1., la Convenzione Urbanistica relativa all'attuazione del Programma di interventi per la trasformazione del 'Residenze Roma" di via Bravetta in abitazioni, con dotazione di servizi e spazi pubblici, individuati in un asilo nido per 60 posti e una scuola d'infanzia di tre sezioni, collocati nel piano pilotis dell'edificio B, un centro anziani, una biblioteca, un centro sportivo, attrezzaggio delle zone comuni e delle sistemazioni esterne.
L'11 marzo 2015 il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato, con Deliberazione n. 5, il Piano d'Assetto della "Valle dei Casali", indicando nell'area in questione una zonizzazione (08) in cui è prevista la realizzazione di un polo per l'infanzia integrato ad una piazza Belvedere, in accoglimento delle proposte di emendamento avanzate dal Municipio.
Con l'atto approvato oggi il Municipio chiede al comune di Roma:
che l'asilo nido per 60 bambini e la scuola dell'infanzia di tre sezioni, identificati nella Convenzione Urbanistica come opere di urbanizzazione secondaria, attualmente localizzati nel piano pilotis dell'edificio B, possano essere ricollocati nella apposita zonizzazione (D8) in cui è prevista, secondo il Piano d'Assetto della RNR Valle dei Casali, la realizzazione di un polo per l'infanzia integrato ad una piazza Belvedere;
al fine di pervenire a un importante intervento unitario di riqualificazione complessiva dell'area e di valorizzazione del quartiere, definire un Protocollo d'intesa tra l'Amministrazione capitolina e la Città Metropolitana per prevedere l'utilizzo di alcune cubature esistenti, nella contigua area di proprietà della Città Metropolitana stessa, per attività socio-culturali-ambientali dedicate a tutte le fasce di età e la definizione di attività sportive nella zona con destinazione sportivo-ricreativa, funzioni già inserite nella Convenzione Urbanistica come opere di urbanizzazione secondaria;
di destinare le risorse già introitate a titolo di contributo di valorizzazione immobiliare, alle opere necessarie alla ricollocazione della scuola secondaria di primo grado in parte dell'edificio monumentale del Buon Pastore, come la cittadinanza aspetta da tempo e a interventi di viabilità e mobilità nel quartiere, anche sostenibile.
di riservare le risorse relative alla monetizzazione delle aree di standard da destinarsi a verde pubblico non reperite, a interventi di recupero e valorizzazione che rendano fruibile la valle e la mettano in connessione diretta il territorio.

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