Giovedì 19 giugno si è svolta un'assemblea pubblica con la partecipazione dei presidenti dei Municipi XI e
XII e di numerosi assessori e consiglieri municipali sul problema della ventilata apertura di un nuovo sito per lo stoccaggio dei rifiuti a Ponte Malnome. Si tratterebbe di capannoni contenenti "vasche di trasferenza" con la capacità di 2000 tonnellate di rifiuti da "parcheggiare" in attesa di essere trattati presso gli impianti di TMB della ditta COLARI a Malagrotta.
Da settembre 2013 la discarica di Malagrotta è stata definitivamente chiusa dalla giunta Marino interrompendo un trentennale processo di gestione dei rifiuti di Roma spesso opaco e che ha gravemente deturpato il territorio della valle Galeria.
Da allora tutti i rifiuti indifferenziati raccolti nei cassonetti grigi o verdi devono essere obbligatoriamente trattati prima di essere smaltiti. Per fare questo l'AMA ha a disposizione quattro impianti di Trattamento Meccanico Biologico: a Rocca Cencia, sulla via Salaria e all'interno degli impianti della COLARI a Malagrotta. Tali impianti hanno complessivamente la capacità di lavorare l'intera quantità di rifiuti indifferenziati prodotti quotidianamente a Roma. Se per motivi vari uno o più impianti si fermano o funzionano a capacità ridotta ecco che i camion non possono più scaricare i rifiuti raccolti e scatta quindi l'emergenza che porta le nostre strade a riempirsi di sacchetti d'immondizia.
Per accumulare i rifiuti e non lasciarli nelle strade, in gennaio AMA aveva chiesto alla Provincia di Roma l'autorizzazione a realizzare a ponte Malnome questo sito di stoccaggio temporaneo dei rifiuti raccolti.
Immediatamente il nostro Municipio si è mobilitato per scongiurare questo nuovo insulto ad un territorio che ha già dato per ben 30 anni il suo contributo alla pulizia di Roma pagando un prezzo altissimo in termini di degrado e inquinamento del suolo, dell'acqua e dell'aria con ripercussioni gravi sulla salute dei suoi abitanti come dimostrato dagli studi epidemiologici commissionati dal nostro Municipio sulla maggiore influenza dei tumori nella popolazione che vive nelle zone limitrofe alla discarica rispetto a quelle che vivono in altre parti di Roma.
Una recente dichiarazione alla stampa dell'assessore all'ambiente del comune di Roma ha fatto intuire la retromarcia sulla creazione del nuovo sito di stoccaggio grazie anche ai nuovi poteri attribuiti dal governo al sindaco di Roma in materia di uso di impianti privati per il trattamento dei rifiuti.
Nel corso dell'assemblea pubblica è arrivata la notizia che il consiglio comunale aveva appena approvato una mozione proposta dall'ex presidente del XI municipio contraria all'apertura del sito di stoccaggio temporaneo.
Ora i due Municipi chiederanno ad Ama ed alla Provincia di Roma la chiusura definitiva della pratica di autorizzazione.
Dovrà poi cominciare un rapporto tra le istituzioni, i comitati organizzati ed i semplici cittadini sulla scelta degli interventi necessari alla riqualificazione ambientale ed urbanistica del territorio utilizzando l'opportunità concessa dal finanziamento della comunità europea di 30 milioni di euro per il recupero ambientale della valle Galeria nella quale, ricordiamo, oltre la discarica di Malagrotta è presente l'inceneritore dei rifiuti ospedalieri di Roma e provincia ed il vecchio stabilimento della raffineria di Roma entrambi impianti oggetto di allagamento nella notte del 31 gennaio scorso con conseguente sversamento di rifiuti ospedalieri e prodotti petroliferi nei campi circostanti.
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