Da alcuni mesi arrivano voci di una imminente trasformazione edilizia per alcuni edifici siti all'inizio di Via Innocenzo X a Monteverde Vecchio. Si tratterebbe, così si evince dal sito internet che pubblicizza l'operazione, della demolizione di alcuni immobili tra cui quello che ospita l'asilo nido Arcobaleno e la costruzione di 3 palazzine di 7 piani ciascuna per un totale di 95 nuovi appartamenti.
Il Municipio, non avendo ricevuto nessuna comunicazione di inizio lavori in tal senso, si è subito attivato chiedendo ai competenti uffici comunali notizie in merito, ma a tutt'oggi ancora non è giunta nessuna risposta.
Interrogati alcuni esperti sulla fattibilità dell'intervento, ci è stato spiegato che tecnicamente, in base alla normativa prevista nel Piano Regolatore Generale, tale trasformazione sarebbe possibile. L'unico appiglio sarebbe la carta per la qualità prevista nello stesso P.R.G. così come spiegato nell'interrogazione al Sindaco Alemanno da parte del consigliere comunale Masini del PD.
Nel frattempo i cittadini della zona si sono costituiti in comitato e giovedì 28 luglio alle ore 18.00 saranno in Piazza Ottavilla (angolo Via Ludovico da Monreale) per manifestare la loro contrarietà a questo progetto che rischia di deturpare irreparabilmente un angolo di verde del nostro quartiere.
Sono stati presentati inoltre un' interrogazione parlamentare al Senato a firma dei senatori Ferrante e Della Seta del PD ed un comunicato stampa della consigliera comunale Azuni di SEL.
1 commento:
caro Gaetano
grazie innanzitutto per il lavoro ed il tempo che dedichi all'informazione sulle azioni e sui problemi riguardanti il XVI°.
Nel merito del progetto "verde Pamphili" va segnalato:
1) lo scandalo del fatto che un Municipio non riesca a sapere ufficialmente cosa e come il Comune ha approvato o autorizzato a proposito della proposta di ristrutturazione urbana;
2) la possibilità (ed il dovere) da parte di iscritti, o non, professionisti nella materia urbanistica-architettonica di individuare le eventuali difformità del progetto dalle norme di PRG vigente;
3) nel caso di riscontrata difformità o illeggittimità, l'immediata attivazione delle vie legali con la previsione della copertura finanziaria a cura di tutti i cittadini interessati (nel caso il municipio non abbia poteri di contestazione formale e procedurale al riguardo ),
4) nel caso di riscontrata conformità, verificare almeno la compatibilità del progetto con gli indotti aumenti in termini di circolazione e parcheggi (dovrà pur esistere nel PRG una norma generale, di assoluto buon senso urbanistico, che governi le relazioni tra l'edificato, il tessuto stradale e le eventuali nuove esigenze di parcheggi, svincoli, allargamenti stradali, ecc.);
5) I tavoli tecnici (ma la nuova proprietà non avrebbe già accettato una soluzione di trasferimento?), le proteste, possono essere utili per la manifestazione di un dissenso; ma non altrettanto utili al rispetto rigoroso delle leggi, che in una società postilluministica dovrebbero essere gli unici fari di riferimento!!
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