Siamo rappresentanti dei Municipi di Roma, Presidenti, Assessori, Consiglieri.
Siamo attivisti, cittadini, militanti.
Siamo quelli che nei territori si impegnano a costruire tutti i giorni risposte per i cittadini di questa città.
Siamo quelli uniti dai valori della democrazia e dell'antifascismo, che vogliono una città moderna, aperta, inclusiva, sostenibile, cosmopolita, una città senza paura.
Siamo coloro che hanno reagito con indignazione e fermezza alla pesante eredità lasciata dal centrodestra di Alemanno e dall'emersione del fenomeno degenerativo di Mafia Capitale, che non solo ha inflitto a Roma una grave ferita, ma che ha messo a rischio la credibilità e il lavoro portato avanti con passione e serietà.
Siamo coloro che si sono fatti carico dello smarrimento seguito alla conclusione anticipata della giunta Marino in Campidoglio, di cui conoscevamo limiti e contraddizioni, ma rispetto alla quale pensiamo che ci siano aspetti che possano e debbano essere recuperati.
Siamo quelli che non si fermano nell’azione #perRoma solamente perché ci sono le elezioni alle porte, ma che continuano ad attuare pezzi di programma condiviso, con e nei territori, pur nelle difficili pieghe del lungo e ademocratico Commissariamento che la città sta attraversando. Per questo ci sorprende che a pochi mesi dalla tornata elettorale molti leader politici si preoccupino solo di posizionamenti nazionali e alchimie, mentre in pochi pensano al futuro della città: Roma è questione nazionale e senza di essa non si governa l'Italia, se non riparte Roma non riparte il Paese.
Proprio nei Municipi in questi anni abbiamo difeso e puntellato la rete di un welfare locale in ritirata, risanato i conti di una città raccolta in un conclamato dissesto finanziario, difeso la natura pubblica e la qualità dei servizi educativi e scolastici, lottato per avere scuole più sicure.
Abbiamo messo al centro della nostra azione gli interessi di Roma, chiamando ad una assunzione di responsabilità il Parlamento e tutte le Istituzioni preposte sui nodi strutturali da affrontare: lavorare per una trasformazione urbana rispettosa delle norme, dell’ambiente e attuata in tempi certi; assicurare una gestione ordinaria di qualità nel trasporto pubblico, nelle manutenzioni del territorio; scommettere con il mondo produttivo su un patto per lo sviluppo che punti sull'innovazione, superando rendite di posizione ormai obsolete; far ripartire gli investimenti, valorizzando l’immagine di Roma, per preparare sfide storiche e di visibilità internazionale; trasformare completamente la macchina amministrativa sburocratizzando la città, valorizzando e non punendo i dipendenti pubblici, rafforzando gli uffici comunali, responsabilizzando i dirigenti; rivedere complessivamente e strutturalmente la governance di Roma, con una legge che ridisegni poteri e funzioni della Città metropolitana in rapporto con la Regione Lazio e i Municipi.
È da questo approccio che vogliamo ripartire, convinti che sia giunto il momento di rimettere al centro Roma e il suo futuro, le enormi potenzialità della città più bella del mondo: tutt’altro che luogo senza anima dove tutto va male e dove c’è spazio solo per furbizie e ruberie alternate al degrado, all'inefficienza dei servizi pubblici o al timore di attentati.
Lo vogliamo fare promuovendo un'occasione di confronto pubblico in cui sia possibile discutere di idee,
proposte e strategie per la Capitale del Paese a partire da ciò che di positivo in questi anni è stato prodotto nei territori ed anche sul terreno del governo, nei Municipi come alla Regione Lazio.
Lo vogliamo fare per verificare se esistono i presupposti, su questa base, per rimettere in campo un'opzione progressista capace di battere le destre e i populismi, che parlano il linguaggio della xenofobia e della paura o catalizzano il rancore nella foga iconoclasta senza avanzare mai nessuna proposta.
Per questi motivi invitiamo tutti ad un incontro pubblico al teatro Brancaccio il prossimo sabato 23 gennaio. Dalla politica alle associazioni, dai singoli professionisti ai soggetti organizzati, alle forze sindacali ed economiche, alla cultura, al civismo, ai movimenti, al volontariato. Tutte figure che, per i ruoli che ricoprono, per le analisi di contesto che svolgono o per le contingenze in cui sono impegnati, rappresentano oggi un punto di vista imprescindibile.
Un confronto a tutto campo che abbia al centro un solo punto: il futuro della nostra città.
A noi stessi e a tutti coloro che verranno chiediamo due cose: una passione capace di riscattare Roma dalle umiliazioni e un’idea, un progetto capace di accenderla e prospettarle un futuro possibile.
Noi siamo pronti.
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