mercoledì 4 luglio 2012

Bando comunale per l'housing sociale

Ecco un'altra iniziativa del nostro sindaco che rischia di fare danni anche quando, speriamo, ce ne saremo finalmente liberati.
Un paio di anni fa, il comune di Roma pubblicò un bando per il cosiddetto housing sociale (ex case popolari) a cui hanno risposto molti costruttori per un totale di 160 proposte che se realizzate porterebbero a nuovi quartieri residenziali per un totale di 66000 nuovi alloggi pari a più di 23 milioni di metri cubi che cancelleranno per sempre oltre 2000 ettari di terreno agricolo.
I municipi più colpiti sono il XIX con 5 milioni di  metri cubi  e il XX con 3 milioni di  metri cubi. Ma anche dalle nostre parti non è andata molto meglio. Nel XV 2,7 milioni di  metri cubi e nel XVI 900.000  metri cubi si aggiungerebbero a quanti già previsti, e ancora da realizzare, nel P.R.G. approvato nel 2008 dalla giunta Veltroni.
Il pretesto è l'emergenza abitativa: mancano le case per le famiglie più povere e si dà l'opportunità alla rendita fondiaria di risolvere il problema in cambio di una plusvalenza di centinaia di milioni. Poi inevitabilmente, le ormai vuote casse comunali dovranno accollarsi le spese per i servizi.
In sostanza invece di costringere i costruttori, tramite gli oneri concessori, a provvedere alla costruzione delle infrastrutture necessarie agli interventi previsti dal P.R.G., il comune dà il via libera a nuovi insediamenti urbani spesso nelle stesse periferie già interessate da nuove costruzioni con il vero obiettivo di rompere il sistema di regole e tutele e soprattutto abbattere il limite all'espansione della città introdotto nel 2008 con l'approvazione del P.R.G., per aprire nuovamente la strada all'espansione della città e al consumo del suolo.
Tutto ciò, se la delibera di variante al P.R.G. venisse approvata dall'Assemblea Capitolina, sarebbe il colpo finale alla città di Roma già in grave crisi economica e con i trasferimenti da parte dello Stato fortemente diminuiti.
C'è bisogno di un segno di discontinuità: non si può continuare a fondare il futuro di Roma sull'espansione urbana e sul consumo del suolo mentre ci sono 100.000 alloggi nuovi invenduti che risolverebbero la questione.
Per questo motivo tutti i partiti di centrosinistra e molte associazioni di cittadini hanno indetto per giovedì 5 luglio alle ore 17.30 a Piazza della Bocca della Verità,  una manifestazione contro questo nuovo attentato alla città e per una politica di riqualificazione cittadina basata sull'interesse pubblico e sulla qualità urbana.

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